Il bullismo è dietro l’angolo. Può succedere in qualsiasi momento, in qualsiasi posto. In una scuola americana la polizia è giunta a scuola chiamata dal dirigente scolastico perché in palestra c’erano alcuni ragazzi che importunavano ragazzi delle classi inferiori. All’arrivo le forze dell’ordine hanno constatato varie infrazioni. C’erano bevande, molti erano ubriachi. Molte bottiglie erano poste su un’isola in uno sgabuzzino. Fuori pioveva e sembrava notte nera. Al di là della porta d’ingresso dove sono i cappotti, c’erano dei ragazzi seduti a terra ubriachi.
Faceva freddo in sala e un giovane si stava lamentando della perdita di un anno di studio e quindi beveva per dimenticare. In un angolo, alcuni ragazzi dicevano che era meglio tenere duro, non fare nulla senza bere prima. La polizia è andata a controllare anche nelle classi. Meglio vedere, non si sa mai. Voci svolazzando come ritagli di carta, brusii, questo è quello che si sentiva, chi era ubriaco, certamente, si chiedeva cosa fosse successo, in modo confuso, quasi non avesse fatto niente. Uno dei bulli si appoggiava con tutto il suo peso ed è scivolato, finendo sulla porta. Si sentì girare, come un ballerino, poi si ribaltò, ma in quel momento era talmente confuso che potesse capire quello che stava accadendo. Uno degli insegnanti sconsolato disse che non c’era nulla che potesse fare per salvare quei ragazzi, nulla che si potesse tentare, che non fosse già stato tentato. Guardando a quei ragazzi si poteva vedere in cosa si stesse trasformando un futuro diverso, un futuro negativo. La polizia era sbalordita di vedere tanto marciume tra i ragazzi. Gli inseganti erano completamente incapaci di reagire. Il dirigente scolastico non da meno. Non era in grado di risolvere ma nemmeno affrontare il problema, tanto che si è rivolto alle forze dell’ordine. Il bullismo è dietro l’angolo, fermiamolo.