La sharing economy è uno degli aspetti più importanti che, da almeno un decennio, sta rivoluzionando la vita delle persone! I consumatori, attraverso un compenso, possono accedere reciprocamente a delle risorse attraverso una condivisione su piattaforme C2C (Consumer to consumer), ad un bene a cui si può accedere temporaneamente, ad un uso migliore di risorse fisiche.
Si parla quindi di economia condivisa. Per articoli di approfondimento sul marketing, c’è E-commerce growth.

La sharing economy però supera le regole e le filosofie della natura C2C e quindi peer to peer, e si diffonde attraverso turismo, car-sharing, mobilità condivisa, sharing mobility,
bike-sharing, ed altre forme di questa nuova tendenza.
Grazie alla tecnologia si può usufruire a pieno della sharing economy in maniera veloce ed intuitiva, infatti, questa nuova tipologia di business prevede una quasi totalità di presenza sul digitale. Il digitale diventa un’arena, una piattaforma dove in un’unica zona avvengono domanda ed offerta. Si parla quindi non di poter possedere le cose ma di accedervi, condividendone utilizzo e filosofia, rispettando i prodotti e gli altri individui che ne usufruiscono. Questa rivoluzione digitale oltre all’avvento di internet, sta prendendo sempre più piede anche grazie alle community online e grazie alle App: il futuro delle piattaforme tecnologiche. La condivisione è possibile ed è viva, unicamente grazie alla tecnologia.
Falsi miti
La gig economy, anche detta “economia del lavoretto!” e che in questo caso, rappresenterebbero l’unione delle piattaforme che consentono di far incontrare la domanda e l’offerta di lavori per l’on demand economy.
On demand economy e gig economy, sono strettamente interconnesse tra di loro, poiché i lavoratori della gig economy, lavorano in base alle richieste dei clienti che li sollecitano non in maniera permanente ma occasionale, quando si ha necessità quindi.
Molto spesso la gig economy viene associata alla sharing economy, ma tra le due esistono differenze sostanziali e complesse. Nel paragrafo precedente, infatti, si è provato a spiegare bene cos’è nello specifico la sharing economy e la differenza fra le due la si può spiegare, sostanzialmente, con un esempio: ad un tuo amico serve una pentola (sharing economy), al tuo amico chiedi se può cucinare per te la pasta (gig economy).
Quindi poter dare un’etichetta univoca a questa e queste tendenze è difficilissimo! Poiché tutte le sfaccettature del digitale sono ibride, s’intersecano l’un l’altra senza confini netti e divisi. E proprio questo caso è un esempio lampante!